Rassegna stampa
Dalla rivista "Chi" del settembre 2002: intervista ad Ornella Muti, nella quale la bella e brava attrice parla anche della sua esperienza di digiuno appena conclusasi.
Anche le foto non sono di repertorio, ma scattate alla fine del digiuno stesso.
D. Come si mantiene in forma? Come fa a restare magra e asciutta?
R. «Magra non sono e non lo sarò mai. È vero però che finalmente sono riuscita a perdere 7 o 8 chili. Ero ingrassata a causa di troppe diete sconclusionate».
D. Qual è la sua ricetta?
R. «Un semplice digiuno. Sì proprio il digiuno. Dopo inutili, continui tentativi, ho incontrato uno specialista che ha risolto i miei problemi. Ha usato con me l'agopuntura e per un periodo mi ha nutrito d'acqua ...».
Dalla rivista "L'Espresso" del novembre 1991: varie interviste, tra le quali a Stefania Sandrelli e al marito Giovanni Soldati
Il marchese Franco Santasilia di Torpino, ingegnere, gastronomo e autore di libri sulla antica cucina partenopea..., da anni, ogni 10 giorni, era vittima di terribili crisi di gotta che lo lasciavano annichilito dal dolore e praticamente invalido: nulla era riuscito a guarirlo o ad alleviare le sue sofferenze.
«Provai il digiuno per 22 giorni, tra le risate degli amici e la disapprovazione dei medici», racconta, «lavorando, viaggiando facendo insomma una vita normale.
Ero aiutato dall'agopuntura che mi praticava il dottor Salvatore Simeone, e solo nei primi tre giorni ho avuto nausea e mal di testa.
Ma era l'effetto del processo di espulsione delle tossine: la fame non c'era e pur facendo una intensa vita mondana, arrivavo ai cocktail e ai pranzi con il mio bottiglione d'acqua.
La gotta non è scomparsa del tutto, ma adesso si fa sentire ogni quattro mesi e le fitte sono sopportabili.
Dopo il digiuno le analisi sembravano quelle di un altro: la pressione si è abbassata e così anche l'acido urico».
Il medico di Santasilia, Salvatore Simeone, è il direttore del Centro François Broussais di Roma.
Nel suo studio il dottor Simeone, medico chirurgo con specializzazioni in medicina bio-elettronica e digiuno ottenute in Francia e Germania, sostiene di aver curato con il digiuno e l'agopuntura 2.500 pazienti, in sedute individuali o di gruppo.
«La medicina ufficiale si rifiuta di prendere in considerazione il digiuno.
Ma come mai, solo quest'anno, hanno digiunato con me ben cinquanta medici?
L'accusa di privare il corpo di cellule vitali è falsa.
L'organismo continua a nutrirsi di quei grassi che già esistono nel corpo.
In Italia, e soprattutto all'estero, c'è ormai una tale casistica che basta a dimostrare scientificamente quello che sostengo.
Il digiuno è un riposo fisiologico, un vero processo di disintossicazione».
Simeone racconta che un giorno andò a trovarlo Anna Maria Fusco, primario dietologo dell'Ospedale San Camillo di Roma.
Dopo lunghi colloqui, la Fusco gli ha mandato molti pazienti.
«E' vero», conferma la Fusco: «e come medico ammetto di essere stupita.
I pazienti che con Simeone si sono sottoposti al digiuno hanno provato uno stato di benessere e di energia.
Hanno tutti continuato a lavorare o a studiare.
Dalle analisi che facevo costantemente non risultavano né disagi né alterazioni biologiche.
E' abbastanza stupefacente e va contro quello che ho studiato sul libri.
Questa è una materia che ora voglio approfondire».
Io, bevitore d'acqua
di Giovanni Soldati
Al regista Giovanni Soldati, digiunatore convinto, figlio dello scrittore Mario, abbiamo chiesto un diario di questa sua esperienza.
Mentre scrivo sono al settimo giorno del mio secondo digiuno.
Rispetto alla prima, questa volta tutto è molto più semplice, perché so cosa mi aspetta.
Il digiuno ho imparato a conoscerlo incontrando il dottor Salvatore Simeone.
Mi era stato consigliato da una serie di amici che avevano seguito la sua cura.
Ci sono arrivato in condizioni preoccupanti. Pesavo 106 chili, il tutto per un metro e 77 di altezza all'età di 37 anni.
Le mie analisi mostravano che l'equilibrio dei mio fisico era completamente sballato: il colesterolo alto, i triglicerídi arrivati al valore sbalorditivo di 1.200 (mentre la norma è a quota 180).
La mia esperienza di digiunatore l'ho vissuta nel mese più caldo dell'anno, dal primo al 31 luglio, a Roma, andando tutte le mattine da Simeone.
Mi sottoponeva a una seduta di un quarto d'ora di agopuntura, che mi doveva aiutare a superare gli stimoli della fame.
Potevo bere a volontà acqua e tisane. Nient'altro.
Durante tutto il periodo del digiuno ho lavorato, ho continuato a fare sport, cioè tiravo pugni a tutt'andare, perché il mio hobby è il pugilato.
Soprattutto mi sentivo benissimo, pieno di energia, e il mio corpo mi trasmetteva un senso di benessere, come non mi era mai capitato prima.
L'unica vera annotazione di colore è che di notte sognavo ogni sorta di cibo e di giorno, nelle ore canoniche dei pasti, mi era presa la smania di cucinare per tutti.
Facevo fior di manicaretti per amici e parenti che invitavo a ripetizione.
Consultavo libri di cucina, usando forni e pentole dì ogni genere.
E poi guardavo gli altri che si abbuffavano...
Dopo 31 giorni, ma sarei potuto arrivare anche a 60, senza problemi, almeno quella era la sensazione che provavo, ho interrotto il digiuno: avevo perso 25 chili.
La mia vita da allora è cambiata; è cambiato il mio rapporto dissennato con il cibo e il mio rapporto con gli altri: non sudo più, non sbuffo più se salgo le scale, mi sento bene e in pace con me stesso.
I trigliceridi sono arrivati a 400 e il colesterolo a 170.
E' stata un'esperienza talmente positiva che ha deciso di rifarla.
Ora mi è passata anche la mania di cucinare e di notte non sogno più vassoi pieni di leccornie.
Credo che se non avessi provato il digiuno, avrei avuto gravi problemi di salute.
Mi sento perciò di dare a tutti un consiglio: imparate a digiunare, imparerete a vivere meglio. Gli inglesi dicono: «tu puoi vivere per mangiare, puoi mangiare per vivere, puoi mangiare per sopravvivere!»
Dalla rivista "Oggi" del marzo 1996: nell'articolo si parla di agopuntura contro lo stress e di molte persone dello spettacolo, tra cui Federico Fellini con il quale, grazie al digiuno, il dr. Simeone divenne amico.
Nella foto, mentre effettua l'agopuntura ad Antonella Elia
CON UN BUCO IN FRONTE LO STRESS SE NE ANDRÀ VIA
«Grazie agli aghi indolori dell'antica terapia cinese i muscoli si decontraggono, ci si rilassa e la vita diventa meno difficile», spiega il dottor Simeone che ha in cura molti personaggi dello spettacolo.
«Gli artisti sono fra i più esposti a questo subdolo male»
-dalla nostra inviata MARIA CELESTE CRUCILLÀ-
Roma, marzo
Lo studio medico è situato in una zona elegante e tranquilla lungo il Tevere ed è arredato tutto di verde: verde è la moquette e verdi sono anche le porte.
«Non è un dettaglio», spiega il dottor Salvatore Simeone, «da noi vengono sopratutto pazienti sotto stress e il colore verde è particolarmente rilassante».
Simeone, direttore del centro medico biologico François Broussais, è il medico dei Vip.
Tanti personaggi del mondo dello spettacolo, che affrontano ogni giorno ritmi incalzanti e vivono tutte le problematiche legate alla loro notorietà (compresa l'ansia di perderla), frequentano il suo studio quando si sentono troppo stanchi e compressi.
Ma non è un medico dell'anima il dottor Simeone, né un neurologo.
Lui aiuta a vincere la tensione attraverso l'agopuntura. Alcuni aghi inseriti in modo indolore in punti mirati e i muscoli si distendono, le contrazioni fisiche portate dai problemi psicologici si rilassano.
E dopo poche sedute si è pronti ad affrontare scelte e responsabilità con rinnovato vigore.
Dei suoi pazienti celebri Simeone, che è un tipo discreto, non ama parlare.
Ma è noto che frequentano il suo studio, o lo hanno frequentato, Federico Fellini, Maurizio Costanzo, Antonello Venditti, Marisa Laurito, Antonella Elia, Serena Grandi con l'ex marito Beppe Ercole e tanti altri.
«L'agopuntura», spiega il medico «riequilibra le energie dell'organismo e stimola le endorfine, ormoni biologici dotati di un grande potere antidepressivo e antistress.
Sono ormoni che si producono quando una persona è felice: per esempio quando mangia di gusto in condizioni di serenità, quando fa all'amore con gioia e così via.
I depressi hanno carenza di endorfine e per questo vedono la vita in grigio».
Schiacciati da un ambiente crudele
«Oppure, ed è il caso di quasi tutti personaggi pubblici, molti alternano periodi di euforia ed attivismo a periodi negativi: le depressioni dell'ambiente, spesso crudele e competitivo, il veder sbandierati dai giornali i loro fatti privati, l'essere continuamente sottoposti al giudizio del pubblico, ai sondaggi d'opinione, crea una forte tenione che ben pochi riescono a sopportare con disinvoltura.
Di qui la tendenza a somatizzare: mal di testa, gastriti, dolori allo stomaco, allla schiena o alla cervicale sono in realtà il risultato di un disagio psicologico.
È chiaro che questo discorso vale per tutti, ma nei personaggi celebri ho notato questi sintomi presentarsi con una forza e frequenza impressionanti.
E spesso la loro causa psicologica non viene capita.
Qualcuno viene qui dopo essere stato da diversi specialisti ed essersi imbottito di medicinali antidolorifici per la schiena o lo stomaco,quando con poche sedute di agopuntura il disturbo può regredire e addirittura scomparire»
Come avvengono queste sedute?
Quanto tempo durano?
«Prima di tutto», spiega il dottor Simeone, «il paziente viene sottoposto a check up bioenergetico con una speciale apparecchiatura bioelettronica.
Il paziente tiene in mano una manopola collegata alla macchina mentre il medico, con un puntale elettronico, percorre le dita delle mani e dei piedi che corrispondono ai diversi organi del corpo umano.
Per esempio il quarto dito del piede corrisponde alla cistifellea, la cui alterazione porta alla maggior parte delle emicranie.
Man mano che la penna scorre, la macchina bioelettrica indica se l'energia dell'organo corrispondente è equilibrata o squilibrata in eccesso o in difetto.
Una volta evidenziati i disturbi s'interviene con l'agopuntura, che viene fatta sia sul punto della mano o del piede, sia nella zona corrispondente, per esempio sulla fronte o sulle tempie, nella schiena o sulla nuca.
«Ogni seduta di agopuntura», continua il medico, «dura circa mezz'ora.
Nei punti dolenti vengono inseriti piccoli e sottili aghi per una profondità di circa due millimetri.
Questi aghi sono rigorosamente sterili e l'intervento è assolutamente indolore.
Nei casi non gravi e cronici bastano una decina di sedute, una volta la settimana, per ottenere risultati che perdurano nel tempo.
Consiglio di ripetere la terapia ogni anno, oppure ogni sei mesi a seconda della necessità.
Comunque già dopo le prime sedute ci si sente più tranquilli, rilassati e i problemi sembrano meno gravi e insormontabili di prima».
«Io ho tratto un gran senso di benessere dall'agopuntura», assicura Antonella Elia, una delle pazienti celebri del centro che ha accettato d'illustrare il nostro servizio, «mi sono sentita subito più rilassata e serena».
Lo stress è il malessere del nostro tempo.
La sua incidenza è andata crescendo nei Paesi industrializzati insieme a quella del benessere.
La nostra società ci sottopone a un bombardamento di stimoli che può segnare profondamente il corpo e la psiche.
Certo, stress è oggi diventato una parola abusata.
Tutti dicono di essere stressati, dal manager alla segretaria, dal politico alla casalinga.
Ma quando questo problema diventa davvero un disagio sul quale è necessario intervenire con un'adeguata terapia?
«Quando la vita comincia a diventare troppo difficile», avvete il dottor Simeone, «quando difficoltà che prima si affrontavano vengono percepite come angosciose, insormontabili.
Quando il corpo somatizza i mali della psiche e insorgono contrazioni muscolari più o meno gravi con i disturbi di cui ho accennato all'inizio: dall'emicrania persistente agli scompensi intestinali, dalle malattie cardiovascolari alle lombaggini.
È possibile andare incontro a vere e proprie deformazioni del fisico».
Un esempio al limite ci viene da un caso accaduto agli inizi del secolo alla fisioterapista Françoise Mezieres.
Questa aveva come paziente una vecchietta con una vistosa gobba.
Col tempo le due donne erano diventate amiche e quando l'anziana morì all'improvviso la Mezieres andò a farle un'ultima visita all'obitorio.
Ebbene, si accorse che con la morte la gobba era sparita.
Ciò significa che i muscoli avevano perso la tensione, che si erano decontratti.
Dunque la deformità della schiena non era costituzionale bensì portata da una forma estrema di stress.
«Allo stress, è ormai noto, sono anche collegate varie forme di obesità», continua il nostro esperto.
«Chi è a disagio con la vita talvolta reagisce mangiando a dismisura o, all'opposto, rifiutando il cibo.
E a tutti questi disagi, a volte drammatici, l'agopuntura può porre rimedio.
Ci sono inoltre dei cibi stressanti, che mettono in allarme il sistema immunitario.
Alcuni possono essere alimenti insospettabili.
Ottimi per un soggetto, stressanti per un altro.
Per questo il check up energetico al quale sottopongo ogni paziente è sempre accompagnato da un test sulle intolleranze alimentari eseguito con una speciale macchina.
Dai rilievi statistici del centro, al primo posto fra i cibi stressanti è risultato il latte e in genere i latticini suoi derivati.
Proprio così: il candido, prezioso alimento in molti casi può favorire la tensione e il disagio di vivere...
Seguono nell'ordine alcuni lieviti, la carne di maiale, il caffè, il cacao.
Ma solo un'analisi specifica è in grado di "smascherarli".
L'importante», conclude il medico, «è capire che lo stress non è un male inevitabile.
Che si può e si deve combattere.
Affinché, come diceva un saggio, la fine della vita ci colga sazi ma non stanchi».
CON UN BUCO IN FRONTE LO STRESS SE NE ANDRÀ VIA
«Grazie agli aghi indolori dell'antica terapia cinese i muscoli si decontraggono, ci si rilassa e la vita diventa meno difficile», spiega il dottor Simeone che ha in cura molti personaggi dello spettacolo.
«Gli artisti sono fra i più esposti a questo subdolo male»
-dalla nostra inviata MARIA CELESTE CRUCILLÀ-
Roma, marzo
Lo studio medico è situato in una zona elegante e tranquilla lungo il Tevere ed è arredato tutto di verde: verde è la moquette e verdi sono anche le porte.
«Non è un dettaglio», spiega il dottor Salvatore Simeone, «da noi vengono sopratutto pazienti sotto stress e il colore verde è particolarmente rilassante».
Simeone, direttore del centro medico biologico François Broussais, è il medico dei Vip.
Tanti personaggi del mondo dello spettacolo, che affrontano ogni giorno ritmi incalzanti e vivono tutte le problematiche legate alla loro notorietà (compresa l'ansia di perderla), frequentano il suo studio quando si sentono troppo stanchi e compressi.
Ma non è un medico dell'anima il dottor Simeone, né un neurologo.
Lui aiuta a vincere la tensione attraverso l'agopuntura. Alcuni aghi inseriti in modo indolore in punti mirati e i muscoli si distendono, le contrazioni fisiche portate dai problemi psicologici si rilassano.
E dopo poche sedute si è pronti ad affrontare scelte e responsabilità con rinnovato vigore.
Dei suoi pazienti celebri Simeone, che è un tipo discreto, non ama parlare.
Ma è noto che frequentano il suo studio, o lo hanno frequentato, Federico Fellini, Maurizio Costanzo, Antonello Venditti, Marisa Laurito, Antonella Elia, Serena Grandi con l'ex marito Beppe Ercole e tanti altri.
«L'agopuntura», spiega il medico «riequilibra le energie dell'organismo e stimola le endorfine, ormoni biologici dotati di un grande potere antidepressivo e antistress.
Sono ormoni che si producono quando una persona è felice: per esempio quando mangia di gusto in condizioni di serenità, quando fa all'amore con gioia e così via.
I depressi hanno carenza di endorfine e per questo vedono la vita in grigio».
Schiacciati da un ambiente crudele
«Oppure, ed è il caso di quasi tutti personaggi pubblici, molti alternano periodi di euforia ed attivismo a periodi negativi: le depressioni dell'ambiente, spesso crudele e competitivo, il veder sbandierati dai giornali i loro fatti privati, l'essere continuamente sottoposti al giudizio del pubblico, ai sondaggi d'opinione, crea una forte tenione che ben pochi riescono a sopportare con disinvoltura.
Di qui la tendenza a somatizzare: mal di testa, gastriti, dolori allo stomaco, allla schiena o alla cervicale sono in realtà il risultato di un disagio psicologico.
È chiaro che questo discorso vale per tutti, ma nei personaggi celebri ho notato questi sintomi presentarsi con una forza e frequenza impressionanti.
E spesso la loro causa psicologica non viene capita.
Qualcuno viene qui dopo essere stato da diversi specialisti ed essersi imbottito di medicinali antidolorifici per la schiena o lo stomaco,quando con poche sedute di agopuntura il disturbo può regredire e addirittura scomparire»
Come avvengono queste sedute?
Quanto tempo durano?
«Prima di tutto», spiega il dottor Simeone, «il paziente viene sottoposto a check up bioenergetico con una speciale apparecchiatura bioelettronica.
Il paziente tiene in mano una manopola collegata alla macchina mentre il medico, con un puntale elettronico, percorre le dita delle mani e dei piedi che corrispondono ai diversi organi del corpo umano.
Per esempio il quarto dito del piede corrisponde alla cistifellea, la cui alterazione porta alla maggior parte delle emicranie.
Man mano che la penna scorre, la macchina bioelettrica indica se l'energia dell'organo corrispondente è equilibrata o squilibrata in eccesso o in difetto.
Una volta evidenziati i disturbi s'interviene con l'agopuntura, che viene fatta sia sul punto della mano o del piede, sia nella zona corrispondente, per esempio sulla fronte o sulle tempie, nella schiena o sulla nuca.
«Ogni seduta di agopuntura», continua il medico, «dura circa mezz'ora.
Nei punti dolenti vengono inseriti piccoli e sottili aghi per una profondità di circa due millimetri.
Questi aghi sono rigorosamente sterili e l'intervento è assolutamente indolore.
Nei casi non gravi e cronici bastano una decina di sedute, una volta la settimana, per ottenere risultati che perdurano nel tempo.
Consiglio di ripetere la terapia ogni anno, oppure ogni sei mesi a seconda della necessità.
Comunque già dopo le prime sedute ci si sente più tranquilli, rilassati e i problemi sembrano meno gravi e insormontabili di prima».
«Io ho tratto un gran senso di benessere dall'agopuntura», assicura Antonella Elia, una delle pazienti celebri del centro che ha accettato d'illustrare il nostro servizio, «mi sono sentita subito più rilassata e serena».
Lo stress è il malessere del nostro tempo.
La sua incidenza è andata crescendo nei Paesi industrializzati insieme a quella del benessere.
La nostra società ci sottopone a un bombardamento di stimoli che può segnare profondamente il corpo e la psiche.
Certo, stress è oggi diventato una parola abusata.
Tutti dicono di essere stressati, dal manager alla segretaria, dal politico alla casalinga.
Ma quando questo problema diventa davvero un disagio sul quale è necessario intervenire con un'adeguata terapia?
«Quando la vita comincia a diventare troppo difficile», avvete il dottor Simeone, «quando difficoltà che prima si affrontavano vengono percepite come angosciose, insormontabili.
Quando il corpo somatizza i mali della psiche e insorgono contrazioni muscolari più o meno gravi con i disturbi di cui ho accennato all'inizio: dall'emicrania persistente agli scompensi intestinali, dalle malattie cardiovascolari alle lombaggini.
È possibile andare incontro a vere e proprie deformazioni del fisico».
Un esempio al limite ci viene da un caso accaduto agli inizi del secolo alla fisioterapista Françoise Mezieres.
Questa aveva come paziente una vecchietta con una vistosa gobba.
Col tempo le due donne erano diventate amiche e quando l'anziana morì all'improvviso la Mezieres andò a farle un'ultima visita all'obitorio.
Ebbene, si accorse che con la morte la gobba era sparita.
Ciò significa che i muscoli avevano perso la tensione, che si erano decontratti.
Dunque la deformità della schiena non era costituzionale bensì portata da una forma estrema di stress.
«Allo stress, è ormai noto, sono anche collegate varie forme di obesità», continua il nostro esperto.
«Chi è a disagio con la vita talvolta reagisce mangiando a dismisura o, all'opposto, rifiutando il cibo.
E a tutti questi disagi, a volte drammatici, l'agopuntura può porre rimedio.
Ci sono inoltre dei cibi stressanti, che mettono in allarme il sistema immunitario.
Alcuni possono essere alimenti insospettabili.
Ottimi per un soggetto, stressanti per un altro.
Per questo il check up energetico al quale sottopongo ogni paziente è sempre accompagnato da un test sulle intolleranze alimentari eseguito con una speciale macchina.
Dai rilievi statistici del centro, al primo posto fra i cibi stressanti è risultato il latte e in genere i latticini suoi derivati.
Proprio così: il candido, prezioso alimento in molti casi può favorire la tensione e il disagio di vivere...
Seguono nell'ordine alcuni lieviti, la carne di maiale, il caffè, il cacao.
Ma solo un'analisi specifica è in grado di "smascherarli".
L'importante», conclude il medico, «è capire che lo stress non è un male inevitabile.
Che si può e si deve combattere.
Affinché, come diceva un saggio, la fine della vita ci colga sazi ma non stanchi».
dalla rivista "Leggo" del 2002
LA DIETA SU MISURA
...La corrente votata al naturale, della quale Antonella Clerici è rappresentante perfetta, stravede per il centro medico Broussais.
Punti forti: la dieta su misura non punitiva e l'agopuntura che serve a smaltire ciccia e a ritrovare la forma.
Il motto è: la persona prima di tutto...
dalla rivista "Donna D" del 19 Aprile 2008
Pausa 24 ore
ALIMENTAZIONE Un digiuno controllato purifica l'organismo e protegge il cuore - di Paola Magni
L’Intermountain Medical Center e l’University of Utah di Salt Lake City all’ultimo congresso della American Heart Association hanno dimostrato che digiunare almeno un giorno al mese protegge la salute del cuore riducendo fino al 45% il rischio di malattia delle coronarie.
È emerso dopo un’indagine condotta sulla salute cardiovascolare dei mormoni, che non assumono cibo per ventiquattr’ore ogni mese.
Un periodo più lungo di digiunoterapia va sempre affrontato sotto la guida e il controllo di un esperto.
«Chi digiuna sceglie di non considerare il corpo come una macchina che il meccanico deve riparare, ma di affidarsi al potere di autoguarigione di cui è dotato l’organismo», spiega Salvatore Simeone, medico chirurgo e agopuntore.
«il digiuno provoca una profonda detossificazione che porta al miglioramento o alla scomparsa di molti sintomi e fattori di rischio come cefalea, ritenzione idrica, dolori articolari, dermatosi, ipertensione,ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia, diabete alimentare, allergie e intolleranze.
Ed è una pratica che previene in particolare le malattie cardiovascolari e neurodegenerative».
La preparazione è soprattutto di tipo psicologico: medico e paziente si incontrano per un colloquio informativo e per programmare insieme il giorno di partenza del digiuno.
Dall’inizio bisogna bere almeno tre litri di acqua oligominerale al giorno, anche sotto forma di tisane naturali.
Nel contempo, si predispone l’integrazione di otto aminoacidi essenziali allo scopo di ottimizzare il ricambio proteico.
«Nel corso del digiuno», continua Simeone, «il corredo proteico individuale è preservato grazie ai corpi chetonici che si formano dall’utilizzo dei grassi di riserva e dai quali l’organismo produce gli zuccheri necessari».
L’agopuntura è un ottimo sostegno al digiuno.
Questa tecnica, infatti, aumenta la produzione di endorfine, sostanze endogene riequilibratrici che producono un senso di benessere generale, oltre ad avere anche uno specifico effetto antifame.
Chiarisce Simeone: «grazie al supporto dell’agopuntura, il periodo di digiuno viene generalmente vissuto senza stress e con serenità, consentendo una normale vita quotidiana, con la sola esclusione dell’attività sportiva.
Nel 10% dei casi è possibile l’insorgenza di qualche sintomo legato alla fase iniziale di disintossicazione: stanchezza, sensazione di cerchio alla testa, modesto aumento della frequenza cardiaca».
Tra i primi effetti dell’astinenza totale da cibo c’è ovviamente la perdita di peso.
In virtù della produzione dei corpi chetonici, che preservano le strutture proteiche nobili, il dimagrimento è molto equilibrato e coerente con le necessità del singolo paziente.
Inoltre interessando la sola massa grassa, si concentra solo in aree specifiche di tessuto adiposo».
La fase successiva al digiuno prevede il reintegro alimentare.
Di solito si riprende con verdure, aggiungendo per gradi alcuni cibi proteici, per poi tornare a una alimentazione normale.
RICICLO PULITO
Durante il digiuno solo acqua pura, niente fumo né farmaci: l’organismo riposa e intensifica l’attività di riparazione.
Con l’interruzione dell’apporto di alimenti, il corpo deve sviluppare una nuova strategia per ottenere energia.
Lo fa rivolgendosi alle scorte: ispeziona tutti i tessuti per inventariare i grassi, le proteine, le vitamine e i minerali di riserva da usare senza farsi male.
Grazie al processo di “autolisi”, elenca e distrugge i tessuti usurati, danneggiati o in eccesso, riciclando le parti riutilizzabili ed eliminando le scorie nocive.
Il digiuno, inoltre, accelera la pulizia dei vasi sanguigni, delle cellule e dell’ambiente nel quale queste ultime nuotano.
Il grasso nocivo, gli scarti chimici, i cristalli di acido urico e i residui del lavoro cellulare che provocano il sovraffaticamento sono digeriti dalle cellule alla ricerca di nutrimento e quindi riciclati.
Le tossine non riutilizzabili sono neutralizzate e in seguito eliminate.
Dal settimanale "Visto" del 20 luglio 2016
Intervista su Visto
I BENEFICI DEL DIGIUNO TERAPEUTICO
Roma, luglio 2016
Molte malattie tipiche della società del benessere, tra cui le malattie a carico dell’apparato digerente, sono dovute a un sovraccarico alimentare e in generale a una scorretta alimentazione. Il digiuno perciò può essere utilizzato come prevenzione e come terapia per tutte le patologie collegate a una scorretta alimentazione, in quanto è innanzitutto un ottimo disintossicante per l’organismo.
Spesso, quando si presenta una fastidiosa sensazione di pienezza e di pesantezza di stomaco, può essere il momento di saltare qualche pasto per permettere all’organismo di ritrovare il proprio equilibrio.
Il digiuno, insieme con il riposo, è in natura un ottimo metodo terapeutico. Spesso, chi ha l’influenza o la febbre, magari accompagnata da nausea, vorrebbe rifiutare il cibo e invece mangia di malavoglia, cedendo all’abitudine o all’insistenza di familiari convinti che il cibo sia necessario a combattere la malattia. Sarebbe invece più saggio, in questi casi, aspettare che il corpo segnali il bisogno di mangiare con il ritorno dello stato di benessere. D’altra parte, nell’antichità, il digiuno era diffusissimo e nelle civiltà orientali il digiuno è stato usato ampiamente, e lo è tuttora, come mezzo per ritrovare la salute e come via privilegiata per entrare in rapporto con il divino.
Anche nella nostra Bibbia si parla di digiuno per curare i malati e in Italia, fino al secolo scorso, i medici utilizzavano digiuni da 10 fino a 40 giorni per combattere febbre e infezioni ostinate. A metà del 1900, Herbert Shelton, un’autorità nel campo e autore del libro “Il digiuno può salvarti la vita”, già era convinto che non ci fossero patologie che il digiuno non potesse curare.
Digiunare significa astenersi totalmente dal cibo, fatta eccezione per l’acqua. Ma attenzione: solo i medici che praticano e conoscono la terapia del digiuno possono consigliare quando è indicato, come iniziarlo e personalizzarlo secondo le esigenze dei pazienti. Mai iniziare un digiuno senza la guida di un medico esperto in materia. Lo raccomanda anche uno dei pionieri del digiuno, Salvatore Simeone, uno dei massimi esperti in Italia che pratica e studia il digiuno da oltre 30 anni: Il digiuno breve è una tecnica sicura che nella maggior parte dei casi non comporta problemi, tuttavia solo un esperto è in grado di stabilire la durata e le modalità del digiuno secondo l’età del paziente e il tipo di malattia, Per i digiuni prolungati, quelli cioè che durano finché non si ripresentano i sintomi della fame, può essere utile rivolgersi a centri specializzati; qui si avrà un’assistenza medica costante e si potrà praticare il digiuno in gruppo, fatto che accresce la motivazione e la possibilità di portare a termine il percorso con maggiore sicurezza. Chiunque può usare il digiuno come tecnica di prevenzione e come regola di vita; se però lo si vuole utilizzare come elemento di cura di una malattia cronica non basterà un solo periodo, ma bisognerà praticare più digiuni distanziati nel tempo. Ed è proprio a Salvatore Simeone che “Visto” ha chiesto di approfondire l’argomento.
Abbiamo visto che il digiuno è una delle terapie più antiche che l’uomo conosca. Oggi, invece, uno dei problemi principali dell’uomo moderno è la sovralimentazione.
Molte malattie delle società del benessere sono proprio il risultato di un eccesso di alimentazione. Il digiuno, per il quale ribadisco sempre l’importanza di rivolgersi a una medico, è particolarmente indicato per la sindrome metabolica: ipertensione, diabete tipo 2, valori alterati di colesterolo e trigliceridi, sovrappeso. Inoltre, è utile anche nei casi di allergie e intolleranze, cefalea, artrite, fibromialgia, ma anche patologie più gravi.
In che modo alcuni giorni di digiuno possono prevenire le malattie?
Il digiuno è un periodo di riposo per tutto l’organismo: l’apparato digerente, cardiocircolatorio, respiratorio e renale. Durante questo riposo l’energia dell’organismo viene impegnata nella disintossicazione o, in caso di malattia, nel processo di guarigione.
Qual è l’approccio giusto per avvicinarsi alla digiuno-terapia?
La prima cosa è informarsi, senza avventurarsi nella prateria di Internet. Per questo, dopo aver seguito migliaia di pazienti, anche con patologie molto serie, ho deciso di scrivere un libro (prossimo alle stampe), un manuale che, oltre a spiegare la tecnica del digiuno e i suoi benefici, è anche una guida per coloro che decidono di iniziare questa tecnica.
Perché la definisce tecnica?
Perché per effettuare un buon digiuno è necessario conoscerne tutte le varie sfaccettature. Non si tratta solo di sospendere l’alimentazione per uno o due giorni, una settimana o per un periodo più lungo, ma di saperlo fare anche a seconda di quelle che sono le necessità del paziente.
Quali sono i sintomi che si avvertono digiunando?
Nella fase iniziale del digiuno si manifestano alcuni cambiamenti prevedibili: comparsa di cefalea, patina sulla lingua, traspirazione dall’odore intenso, indolenzimento muscolare, che rappresentano una fase indispensabile del processo di guarigione. Ma i benefici che si otterranno ricompensano abbondantemente questa serie di disturbi secondari di breve durata, che in genere scompaiono dopo pochi giorni, per essere poi seguiti da una sensazione di notevole benessere fisico e lucidità mentale.
Quale tipologia di persone si rivolge a lei?
Spesso la molla è il sovrappeso e i risultati che si raggiungono siano eccellenti, però le persone scoprono presto che, iniziando il digiuno, ottengono molti altri benefici. Innanzitutto si dimagrisce disintossicando il corpo da tutte le scorie metaboliche, cosa che invece non avviene con moltissime altre diete, per non parlare di quelle iperproteiche. Inoltre, il principio su cui si basa il digiuno è assumere moltissimi liquidi, e per liquidi intendo acqua e infusi caldi, da assumere soprattutto al mattino. Tutti soffrono di disturbi di varia natura, e la sorpresa è che, insieme ai chili di troppo, diminuiscono e spariscono anche questi sintomi, ottenendo benefici effetti su altri meccanismi fisiologici quali il sonno e l’ansia; inoltre si regolarizzano tutte le funzioni corporee, compresa la digestione e l’attività intestinale.
Lei insiste sull’importanza di scegliere l’acqua giusta. Come dobbiamo regolarci, e perché è preferibile assumere acqua soprattutto al mattino e sotto forma di bevande calde?
L’acqua e le tisane vanno bevute soprattutto al mattino perché nella prima parte della giornata è maggiormente attiva la fase catabolica del metabolismo, e quindi lo smaltimento di tossine è più efficace. Inoltre, è consigliabile scegliere tisane calde perché in un digiuno non si assumono calorie dall’esterno, soprattutto d’inverno e quindi è importante aumentare la temperatura del corpo. È importante bere acque con un residuo fisso inferiore a cento.
Digiunare un giorno può essere sufficiente?
Anche un solo giorno di digiuno è oro colato.
E saltare un pasto ogni tanto può far bene o invece questa pratica è sbagliata?
Saltare un pasto ogni tanto può fare molto bene, l’importante però è non dimenticarsi mai di bere tanta buona acqua.
Durante il digiuno si diventa deboli e si perde la concentrazione?
No. Chi afferma questo non ha provato né ha visto digiunare nessuno.
Qual è la dieta da seguire dopo un digiuno?
La prima fase post-digiuno, della durata di pochissimi giorni, chiamata di “reintegro”, prevede soprattutto verdure e frutta. Successivamente, però, tutto diventa personalizzato in base alle caratteristiche e al quadro clinico del soggetto. Personalmente ho messo a punto un percorso “antidietologico”, la “dieta metabolica” (info: www.digiuno.it, ndr), che si basa su un paradigma diverso dai canoni superati della vecchia dietologia
Gli studi scientifici sulla valenza terapeutica del digiuno cosa dimostrano?
Tante cose, a partire dal fatto che il digiuno è caratterizzato da un cambiamento metabolico definito “chetosi”, in grado di proteggere la massa magra. Il digiuno ha valenza terapeutica in tante patologie croniche e autoimmuni. Queste ricerche hanno dimostrato che il digiuno ha anche una forte valenza antitumorale, come ha scritto in un libro anche l’oncologo Umberto Veronesi, che ben conosce il digiuno terapeutico.
Quando può essere controindicato?
Mi sento di sconsigliarlo a chi affronta questa pratica nutrendo un senso di paura spesso derivante dalla poca conoscenza dell’efficacia terapeutica. È sconsigliabile inoltre in tutti quei casi di malattia aggravata associato a uno stato di salute generale molto compromesso, questo perché l’organismo non riuscirebbe a tollerare uno “spurgo” di sostanze tossiche in maniera così energica. In questi casi può essere comunque valida una “dieta vegetale” con prodotti biologici che rappresenta un metodo dolce per disintossicarsi.
*****
E con la dieta vegetale mente lucida e tanta energia
Al termine del periodo di digiuno, anche di un solo giorno, Simeone consiglia di adottare una dieta vegetale, che varia in base alla stagionalità e alle caratteristiche metaboliche della persona. In inverno si possono mangiare verdure come bieta, scarola, cicoria, spinaci, cavolo, broccoli, broccoletti, verza, radicchio, indivia, zucca, carciofi, carote, finocchi, ravanelli, sedano. Preferire soprattutto verdure cotte, al forno o ripassate. Evitare patate, melanzane, zucchine, fagioli, peperoni, funghi, insalate estive, cetrioli, pomodori crudi (ammessa invece la salsa di pomodoro come condimento). Nella stagione estiva si possono mangiare tutte le verdure, incluse le invernali. Da escludere solo patate e melanzane.
Colazione
Latte di soia o di riso o di mandorle o di avena o tè verde.
Pranzo e cena
Ecco alcuni esempi di pietanze a base di verdure cucinate senza olio.
In inverno
crudità (finocchi, carote, sedano, ravanelli) con sale, pepe e aceto;
carote a julienne con limone e sale;
carote lesse condite con aceto balsamico, sale, aglio, origano, peperoncino;
radicchio tagliato a fette al forno con acqua, sale e pepe;
verza tagliata a fette al forno con acqua, sale e pepe;
finocchi tagliati a fette al forno con acqua, sale, curry oppure curcuma;
cavolfiore lesso condito con sale, noce moscata, oppure con aceto e pepe;
zucchine grigliate all’aceto balsamico oppure bianco e origano;
verdure a foglie verdi(bietola, spinaci, broccoletti) stufati con aglio, peperoncino, sale;
bietola sbollentata e ripassata con pomodoro, sale, peperoncino, aglio;
zucca a fette al forno con sale, pepe e rosmarino;
verdure varie messe in una teglia con carta da forno, condite con spezie a piacere;
minestrone di sole verdure
D’estate si possono aggiungere anche le seguenti pietanze:
zucchine grigliate all’aceto balsamico oppure bianco e origano;
zucchine ripassate con salsa di pomodoro, aglio, peperoncino;
fagiolini all’agro con limone, aglio e sale;
fagiolini o taccole con pomodoro, aglio e peperoncino;
peperoni al forno (spellati);
peperoni grigliati;
insalata mista (pomodori, carote, sedano).
Condimenti
Sale, limone, aceto, aceto di mele, salsa di soia, spezie, salsa di pomodoro. No olio, burro, maionese.
Come cucinare le verdure
Stufatele con pochissima acqua e poi ripassatele in padella con aglio, sale, spezie, peperoncino e pomodoro. Un altro modo è alla piastra o al forno, sia in teglia con carta da forno o al cartoccio, e la cottura al vapore.
IN PIÙ
Salvatore Simeone, largo Sarti 4, Roma. tel. 06.3201127
Il digiuno per la propria salute, Nicole Boudreau, Macro Edizioni, 12 euro
Curarsi con Il Digiuno, Rudiger Dahlke. Mediterranee, 14,90 euro.
Il Digiuno Terapeutico, Herbert Shelton, Igiene naturale EdizionI, 8 euro.
Il grande manuale del digiuno. H. Luntzer, H. Million, R Hopfenzitz, Red Edizioni, 18,59 euro.